IN OCCASIONE DEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA LEGGE BASAGLIA.
Franco Basaglia
“Dal momento in cui oltrepassa il muro dell’internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale ([…]); viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione. Se la malattia mentale è, alla sua stessa origine, perdita dell’individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova altro che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto della malattia e del ritmo dell’internamento”.
Nella rinnovata cornice di Co-worker arriva uno spettacolo intenso e unico: Kurutta Ippeiji (Una pagina di follia) film d’avanguardia del regista giapponese T. Kinugasa del 1926.
Aion project, amplificando con la sonorizzazione dal vivo, col suo stile diviso tra formale e informale, commemora, nello stile che gli è proprio, il 40° anno della legge Basaglia (legge n. 180 del 1978) che permise la chiusura dei manicomi.
I quadri narrativi della drammaturga torinese Monica Luccisano, che cercano una via di traduzione tra pure suggestioni e aloni di senso, sono affidati a Massimo Brusadin, che indossa le vesti del benshi.
AION PROJECT
Stefano Somalvico, polistrumentista
Paolo Pozzi, elettronica live
con Massimo Brusadin, voce recitante
testo: Monica Luccisano
Per chi volesse saperne di più, qui di seguito una bella recensione dello spettacolo a cura della scrittrice Agnese Azzarelli: https://ilfogliocapovolto.wordpress.com/il-rumore-del-bianco-una-riflessione-su-una-pagina-di-follia-di-aion-project/