
(Un’attrazione turistica, un angolo di paradiso per le famiglie molisane e delle regioni limitrofe).
di Orlando Abiuso
Si trova a Bojano, il primo villaggio delle zucche nato nel Molise, in località “Fonte delle Felci”, sotto le falde del Matese e porta la firma della famiglia De Gregorio che, sull’esempio di molti altri villaggi delle zucche esistenti in Italia, hanno creato il primo villaggio nella regione, divenuto in poco tempo un’attrazione turistica, un angolo di paradiso per le famiglie molisane e delle regioni limitrofe.
Oltre alle zucche, circa diecimila, disseminate nel terreno dove ha sede l’azienda agricola, trasformata in villaggio delle zucche: organizzano laboratori didattici per le scuole, giochi in abbondanza per intrattenere i bambini, animali di molte specie che pascolano liberamente in mezzo ai visitatori presenti dentro villaggio delle colorate cucurbitacee.
Quando si parla di zucca si è soliti immaginare un grosso frutto arancione, sferico e leggermente schiacciato: la zucca che solitamente viene utilizzata durante Halloween e che trova posto sulle nostre tavole come gustoso contorno.
Questo ortaggio, uno degli alimenti simbolo della stagione autunnale, in passato, nella cucina contadina soprattutto, era il sostentamento invernale , e le zucche ornamentali venivano utilizzate come mangime dei maiali.
Se pure in epoche antiche la zucca venisse ben vista, durante i secoli le credenze e le superstizioni Intorno a questo frutto si moltiplicarono, probabilmente a causa delle sue caratteristiche. La zucca, infatti, è una pianta che si sviluppa con estrema velocità e crea un frutto di grandi dimensioni, che talvolta presenta forme e colori molto particolari. Queste qualità fecero sì che nell’immaginario collettivo la zucca divenisse simbolo della resurrezione, ma al contempo pare si perse l’abitudine di utilizzare la polpa, a favore dei semi, che venivano tostati prima di essere consumati. Di conseguenza la zucca acquisì la nomea di “frutto vuoto”, capace di offrire all’uomo pochi semi e nulla più. Da qui pare sia nato il modo di dire” zucca vuota”, ad intendere una persona poco astuta.
Ai giorni nostri la zucca è ancora protagonista di numerose credenze e riti, tanto che anche nel nostro Paese il 31 ottobre è divenuta abitudine festeggiare Halloween; una festività dalle origini antichissime( dai Fenici, agli Etruschi, agli antichi Romani) che nei secoli si è mantenuta e d evoluta, arrivando fino ai nostri giorni.
La storia della zucca di Halloween comincia solo nell’800, quando molti irlandesi emigrarono verso gli Stati Uniti d’America di seguito alla carestia di metà secolo. Fu allora che la tradizione si modificò, e che le luci propiziatorie vennero inserite all’interno della zucca arancione. Data la facilità con cui questa si poteva lavorare, si aggiunsero ulteriori significati e la figura antropomorfa che ora si scava sulle zucche di Halloween, non è altro che l’ennesimo retaggio pagano a scongiurare l’avvento degli spiriti funesti. La tradizione di Halloween si diffuse rapidamente in tutto il paese americano, tanto da divenire simbolo del suo popolo, e successivamente, venne esportata in tutto il mondo occidentale.