
di Orlando Abiuso.
Libri che salgono in quota nel Parco Nazionale dello Stelvio, libri che scendono al mare di Vibo Marina in Calabria, nei luoghi più impensati, veicolando la lettura, che viene “elogiata” in un libro dell’antropologa francese Michèle Petit.
La città calabrese di Vibo Valentia è stata nominata Capitale italiana del libro 2021. Il titolo di Capitale del libro è stato istituito lo scorso anno dal ministro della Cultura Franceschini come iniziativa che scaturisce dalla legge 15/2020 per la promozione e il sostegno della lettura. Alla città calabrese vanno adesso, tramite il Cepell (Centro per il libro e la lettura ) 550mila euro per la realizzazione del progetto di promozione della lettura risultato vincitore ( il progetto presentato prevede l’apertura di una biblioteca filiale a Vibo Marina, per portare questa estate i libri fra i turisti negli stabilimenti balneari.
Leggere un libro sdraiati sulla spiaggia in riva al mare; o accompagnare una passeggiata in quota con la lettura di un libro, sarà possibile farlo raggiungendo i nove rifugi di Valfurfa, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Tra boschi e le vette dell’alta Valtellina dove nasce il primo “ rifugio dei libri”, casette in legno dove i turisti potranno lasciare un volume o prenderne uno in prestito da leggere durante una sosta nella natura. Simili alle piccole librerie che si trovano lungo le ciclabili o in città, ma in questo caso collocate al oltre duemila metri. A lanciare l’iniziativa è la Pro Loco di Valfurfa, con il patrocinio del Parco e dell’amministrazione comunale. “unire sport e cultura è la ricetta per una vacanza indementicabile”, spiega la responsabile del progetto, Patrizia Bazzari, che invita a lasciare sui libri messaggi e pensieri per condividere le emozioni dell’esperienza vissuta.
“ La lettura può essere, a qualsiasi età, in rifugio ideale per costruire o preservare uno spazio individuale, intimo, privato, un luogo altro, una stanza tutta per sé, come avrebbe detto Virginia Wolf – scrive l’antropologa francese Michèle Petit in “Elogio della lettura” , Ponte alle Grazie, euro 14. Anche nelle famiglie in cui i genitori non hanno mai vietato la lettura e si mantengono discreti, ci sono bambini che leggono sotto le lenzuola, la torcia elettrica in una mano, loro lì e tutto il mondo fuori. Spesso leggere è un gesto che appartiene all’ombra della notte, e non solo perché il tempo delle attività così dette utili è finalmente sospeso, ma anche perché leggendo si cerca un giardino protetto dagli suardi, al confine del mondo. La lettura è trasgressiva, si fugge oltre il muro di casa, del quartiere verso nuovi orizzonti [….] Uno spazio pacifico, senza conflitti; dove ci percepiamo saparati, diversi da ciò che ci circonda, capaci di pensiero indipendente.”
“Elogio della lettura” è un libro scritto sotto forma di saggio, poiché la scrittrice fa un vero e proprio tour attravero interviste, racconti, pezzi di libri nel meraviglioso mondo della lettura. Nella sua vita l’antopologa Petit, ha incontrato numerose persone appassionate alla lettura e ogni volta ha colto l’occasione per intervistare e farsi raccontare la loro esperienza con i libri e il risultato che ne è uscito a dir poco sorprendete. Individuerà cosa si mette in moto con un libro e le reazioni che si sprigionano con la lettura.