
di Orlando Abiuso.
Ci sono segnali nelleIl 25 febbraio del 2020, in Liguria, si verifica il primo caso di Covid-19 all’interno di una struttura alberghiera, un donna di 72 anni si sente male, eseguono il tampone, poi squilla il telefono : è positiva. In quella struttura ci lavora come cameriere , Alber Baca, un giovane ragazzo albanese originario di Durazzo, in Albania, ma da giovanissimo ha lasciato il Paese dei Balcani per raggiungere l’Italia. Alber Baca, 26 anni compiuti il 25 aprile, giorno della Liberazione, ha un cuore tricolore.”Mi sento italiano da sempre”.
Per tutti si chiude la porta dell’Hotel Bel Sit di Alessio, scatta la quarantena per ospiti e dipendenti. Il nostro paese non è ancora preparato all’emergenza, mancano i presidi medici, le cure non esistono, la malattia non si conosce, non esistono protocolli specifici, tutto è molto improvvisato. Ogni ospite viene messo in camera singola, non si può uscire in corridoio, le camere non bastano e il cameriere Alber si accampa in “reception” con una brandina della Protezione civile, dove trascorre giorno e notte. Da quel momento risponde al telefono ai parenti, ai giornalisti. Con grande spirito di servizio gira per le camere prendendo nota dei codici fiscali di tutti gli ospiti, la maggior parte di età avanzata ed in cura con farmaci. Scrive le medicine che mancano, fa gli ordini alla farmacia e poi consegna le medicine a chi le ha ordinate.
Alber prepara la colazione per tutti e la porta nelle camere diventando la valvola di sfogo di tutti gli ospiti. Albi –come lo chiamano gli amici- risulta negativo al tampone, ma resta nella struttura per sostenere tutti gli anziani presenti per i quali è diventato il punto di riferimento, anche se solo un cameriere e non un medico. Ma Albi è anche volontario della Croce bianca di Alassio, con grande abnegazione porta avanti quella che è diventata la sua missione, con spirito di grande abnegazione porta avanti quella che è diventata la sua missione, con spirito di grande solidarietà ed altruismo.
Questa bellissima storia trova il plauso delle istituzioni che sui giornali lo definiscono un “vero ligure”, “l’eroe di Alassio” , “l’angelo di Alassio” e promettono pubblicamente che il suo grande gesto debba essere premiato con la cittadinanza italiana per meriti speciali. Perché Albi vuole fare il poliziotto o il carabiniere, la sua grande aspirazione, che potrà realizzare solo se gli viene concessa la cittadinanza italiana.
E’ passato un anno, causa pandemia, Albi è disoccupato ma continua ad aiutare gli altri, come volontario della Croce bianca. La sua città di adozione gli ha conferito la massima onorificenza, “L’Alessio d’oro”. Il governatore della Liguria Toti gli aveva promesso la cittadinanza italiana. Lo Stato centrale, invece, sembra essersi dimenticato di lui, mentre il sogno di Albi è indossare la divisa da carabiniere che da straniero non può. Albi aspetta ancora la promessa del governatore della Liguria Toti , che si avveri. Aspetta per servire il Pese che da tanti anni sente suo. Questa è una bella storia che ancora aspetta un lieto fine.
E’ andata a buon fin ai due ragazzi extracomunitari, Adam e Ramy, i due eroi cui è stata conferita ufficialmente la cittadinanza italiana per aver contribuito a sventare l’attentato sul bus di San Donato lo scorso 21 marzo 2019. Adam El Hamami e Ramy Shehata sono diventati ufficialmente cittadini italiani. La cerimonia di consegna si è svolta nella Sala Ricevimenti del Comune di Crema, alla presenza della sindaca Stefania Bonaldi [ 27 luglio 2019 ].
La cronaca dei fatti accaduti: la mattina del 21 marzo 2019 l’autista Ousseynou Sy prese in ostaggio alcuni studenti della scuola media Vailati, due insegnanti e una bidella .Dopo aver cosparso il mezzo di benzina, si diresse verso Linate , minacciò i bambini con un coltello, costrinse gli insegnanti a legare i 50 bambini e si fece consegnare i telefonini. Fortunatamente non tutti consegnarono il loro telefonino e così riuscirono ad avvertire genitori e carabinieri. Il dirottatore fu fermato e tutti i bambini furono salvati.
E’ lunga la storia della cittadinanza sin dall’antica Roma, dove veniva conferita di diritto ai cittadini della Capitale, a stranieri eccellenti e protagonisti per fatti eccezionali, ai soldati mercenari quando andavano in pensione, gratificati dall’assegnazione di un pezzo di terra da coltivare e il diritto di “Civus romanus sum” cui erano legati privilegi sostanziosi nel campo della giustizia. E’ noto che San Paolo di Tarso arrestato in Palestina non potette essere giudicato dai suoi nemici conterranei, dopo che l’apostolo dichiarò al centurione romano che lo aveva fermato, “civis romanus sum”. Al che il centurione non lo consegnò ai suoi nemici ,sottraendolo ad una giustizia sommaria, alle percosse,ai maltrattamenti ,e inviandolo per nave a Roma, per essere giudicato dallo stesso imperatore .E’ detto anche “Jus soli”, “Jus culturae” da conferire agli extracomunitari nati in Italia, o che vengono dichiarati “eroi” per atti umanitari di grande rilevanz, come il cameriere albanese Alber, i ragazzi studenti Adam e Romy. Il nuovo segretario del PD Gianni Letta, intende proporre a breve un disegno di legge a favore degli stranieri nati e viventi, e lavoranti, nel nostro paese. Il “jus soli” conferisce diritti e doveri del cittadino italiano.
Invito i lettori di questo Blog ad esprimere il loro commento al testo, firmandosi, quasi una raccolta di firme a favore del provvedimento del Capo dello Stato di cittadinanza italiana da conferire al cameriere albanese eroe Alber (Abi) Baca.
Confermo la mia adesione a conferire ad Albi la cittadinanza Italiana e ringraziarlo virtualmente per il gesto umanitario come pochi avrebbero saputo fare.