
di Orlando Abiuso.
Che la regione Lombardia, a guida leghista con Presidente Attilio Fontana, non somigli più alla locomotiva d’Italia nella sanità pubblica ( con la convulsa e carente gestione della pandemia che l’affligge più che altre regioni d’Italia), è cosa nota e riconosciuta da molti osservatori che s’interrogano sulla causa di questa dèfaillance sanitaria. Sul “Corriere della sera” di venerdi 12 marzo u.s., abbondano i titoli dei disagi che si verificano in ambito sanitario: “L’azienda regionale lombarda sbaglia le chiamate: anziani in fila per errore, con Guido Bertolaso ( il superconsulente di Regione Lombardia per la campagna vaccinale) che accusa il potente assessore leghista al Bilancio Davide Caparini: i due hanno discusso più che animatamente. E la polemica fiorisce anche tra le opposizioni. “Al centrodestra lombardo non restano ormai che le scuse per la gestione pietosa della pandemia” dichiara Gregorio Mammì, consigliere M5S. Pietro Bussolati (Pd) sottolinea. “Chi ha deciso di affidare ad Aria la gestione informatica dei vaccini anti-Covid, se non Bertolaso, Moratti e Fontana?”. Per il parlamentare Ue Pierfrancesco Majorino (Pd) “Draghi dovrebbe commissariare la sanità lombarda”. L’ultima notizia di cronaca sanitaria lombarda: la regione verso la zona rossa da lunedi.
E poi ancora. Alla rubrica “La lettera” di Giangiacomo Schiavi, arrivano molte lettere o mail di cittadini che lamentano e criticano la gestione delle vaccinazioni in corso della pandemia. Molti cittadini ultraottantenni si sentono abbandonati, di serie “B”, come scrive l’ultraottantenne Maria Grazia Boeri:
Gentile Schiavi,
le scrivo nella speranza che serva far sentire la nostra voce di cittadini offesi perché trattati come cittadini di serie “B”. Io sono del 1940, una over 80 quindi. E inoltre sono, purtroppo, soggetto debole in quanto malata oncologica, operata di tumore al polmone, attualmente trattata con radioterapia e in continuo monitoraggio (ogni tre mesi ) con Tac o Pet e altri esami. Ho ricevuto anch’io un messaggio dalla Regione Lombardia (sono residente a Milano) che mi dice che ha a cuore la mia salute. Sinceramente, mi sono sentita presa in giro. Parole, parole, parole… Un giorno ci dicono che non ci sono vaccini (poi smentiti, quando scoprono giacenze nei frigoriferi) e il giorno dopo che non c’è personale per inoculare il liquido. E generano solo confusione e niente informazione. Vogliamo sapere quando ci vaccineranno. Ma intanto continuano a vaccinare chi doveva esserlo dopo di noi ( e non parlo di quelli per i quali adoperano l’AstraZeneca). Senza avere finito gli over 80, anzi mettendoli in stand-by. Con che criterio? Noi ultraottantenni abbiamo diritto a una risposta. Loro hanno il dovere di darcela”.
Il piano vaccinale procede random, cioè a caso? La Lombardia non è più la Lombardia? E’ iniziata la grande rissa tra le categorie che, per un motivo o per l’altro, ritengono di meritare un posto migliore nella lista d’attesa per l’iniezione liberatoria? In modo strisciante si sta riproponendo la discriminante della “produttività”. Sono tantissimi gli over 80 che attendono una chiamata. E allora non smettiamo di rispettarli, come meritano le persone delicate e preziose.
Dopo aver letto l’articolo mi chiedo: ma i responsabili di questa situazione tanto confusa e incerta avranno mai il coraggio di fare autocritica e di lasciare a persone più competenti la gestione della pandemia? Si può sbagliare, è umano, ma perseverare nell’errore è diabolico!!!
Veramente tanta confusione ed incapacità di gestione.
Dove girano i soldi c’è tanto menefreghismo continuando ad infierire sui deboli.
Aspettando la salvezza per la liberta’.