
“Se avete bisogno prendete gratis la frutta e verdura che trovate qui al tavolo”, ha scritto su un cartello esposto al pubblico sulla vetrina del negozio.
di Orlando Abiuso.
Storie di solidarietà, per fortuna, in questi tempi così difficili per tutti a causa della pandemia, se ne leggono tante: è quasi impossibile elencare tutti i bei gesti che le persone stanno facendo per aiutare gli altri. Ci sono bellissime storie di pizzaioli che hanno portato e regalato le pizze ai tantissimi infermieri e medici che ogni giorno lottano, in prima linea, per salvare le vite umane in condizioni drammatiche. Ci sono persone che nel proprio condominio hanno appeso un cartello in cui si offrono per dare un aiuto alle persone anziane, per esempio, andando a fare la spesa al loro posto. Storie incredibili delle sarte e delle piccole attività del settore abbigliamento, che si sono riciclate a produrre mascherine da distribuire gratuitamente alle persone che ne avevano bisogno. Tra le tante storie edificanti che si conoscono e quelle che non si conoscono, merita di essere raccontata la gratitudine legata alla generosità d’animo, del fruttivendolo Sameh Ayad, un ragazzo egiziano, arrivato in Italia 10 anni fa, che vive, lavora ha messo su famiglia e una sua attività di vendita di frutta e verdura in provincia di Bergamo. Fuori del suo negozio ha allestito un tavolo di frutta e verdura a disposizione di chiunque, e sulla vetrina del negozio ha esposto un cartello che recita:”Dieci anni fa mi avete accolto, ora voglio dirvi GRAZIE! Andrà tutto bene! Se avete bisogno prendete Gratis la frutta e la verdura che trovate qui al tavolo! Sameh (con accanto disegnato un “Cuore”).
Sul bancone sono esposte frutta e verdura fresche e gratuite: arance, mele, ananas, pomodori, zucchine, cavolfiori, tutto quello di cui una famiglia può aver bisogno. Il fruttivendolo aggiorna ogni mattina il suo banco con nuovi e freschi prodotti, così che chiunque abbia necessità e voglia di prenderli non debba neanche entrare nel negozio e farsi vedere e chiedere direttamente a lui: basta passare fuori, fermarsi davanti al banco che espone frutta e verdura, e prendere quello di cui si ha bisogno. Sameh, come tanti connazionali, è arrivato in Italia da solo, nel 2010, senza lavoro e in cerca di fortuna. “Ho iniziato facendo il pizzaiolo sempre qui a Canonica- racconta l’egiziano 34enne-. Poi sei anni fa ho cominciato a fare il commesso in un negozio di frutta e verdura. Dopo aver imparato bene la professione, e la lingua, ho deciso di aprire un’attività mia. Ed eccomi qui”.Una piccola storia che tocca il cuore e regala un sorriso: un ”buon samaritano” del terzo millennio, che compie un atto di amore, “d’amore sociale”!
Giusto far notare bei gesti, per dare a tutti speranza e buon esempio. GRAZIE
Uno schiaffo morale ai razzisti
Una persona dal cuore grande.
Esoso ringraziamento a chi lo ha accolto.
Questo è uno grande gesto regalato in questo periodo buio dove l’egoismo la cattiveria con le paure sono emerse ancor più.
Per fortuna c’è sempte in tsggio do sole.
Ciao Orlando, è una storia bellissima, un esempio di solidarietà che non viene da un ricco, ma da una persona umile che sa cosa vuol dire accoglienza, che ha sofferto e che non ha dimenticato il suo passato. Penso che davvero dovremmo tutti dare, ma non per ricevere un giorno quando avremo bisogno, ma perché dare fa bene al cuore ancor più che ricevere ! Grazie