Con il suo “bibliomotocarro” Antonio, insegnante in pensione, porta i libri nei paesi in cui non si legge più.


  di Orlando Abiuso.

“ I mestieri più difficili in assoluto sono nell’ordine il genitore, l’ insegnante e lo psicologo” (Sigmund Freud) 

Come il prete, spretato, rimane sempre prete; un maestro  elementare, che va in pensione, rimane sempre maestro elementare. Lo conferma la storia del maestro elementare, Antonio La Cava, in pensione da 18 anni circa, con ben 42 anni di appassionato servizio nella scuola elementare. Da pensionato ha ideato il “Bibliomotocarro” , (ricavato da una “Ape Car 500” trasformata in una biblioteca itinerante, piena di libri colorati per bambini e ragazzi) con il quale non smette mai di viaggiare tra i piccoli paesi della provincia di Matera, Bari, Potenza, Lecce. Quando arriva nelle comunità più piccole e isolate del Meridione, con la sua biblioteca itinerante che oramai tutti conoscono, porta libri,letture, laboratori ma soprattutto emozioni per bambini.

L’ex maestro La Cava, da quasi vent’anni porta cultura negli sperduti paesini e comunità isolate della Lucania, Basilicata e Puglie: nei suoi “tour” culturali a bordo del suo “Bibliomotocarro”, ha messo insieme oltre 180mila chilometri percorsi finora tra paesini fino a mille abitanti. Il maestro La Cava, è sempre impegnato a portare la cultura nelle comunità più piccole e isolate del Meridione,con la sua biblioteca itinerante: e il suo  viaggio continua, e si ripete ogni giorno.

Quale è il profilo e la storia personale di questo maestro, sempre in attività didattica, anche da pensionato?

Antonio La Cava ,73 anni, di Ferrandina (Matera) da quando è pensionato porta avanti quella che per lui è diventata una missione culturale: diffondere ovunque cultura e libri, soprattutto dove non si legge più e dove non ci sono gli adeguati servizi che alimentano   la cultura, portando la sua biblioteca ambulante nei paesi della Basilicata scelti  tra quelli che non hanno librerie o biblioteche e in cui, più che in altri posti, i bambini e ragazzi del luogo, possono avere bisogno della sua biblioteca su 5 ruote. Quando arriva in quei piccoli paesi, (di solito la sua visita è accolta come una festa),  prima di tutto perché la “Bibliomotocarro” arriva sempre accompagnata dalla musica e poi perché, intorno a lui, appena spegne il motore, compaiono bambini incuriositi che si mettono a sfogliare e leggere i libri.

Non mancano anche le giornate speciali in cui è proprio l’ex maestro Antonio a mettersi a leggere e raccontare favole scritte sulle pagine dei libri, per i bambini del paese, che gli siedono intorno e stanno ad ascoltare. Sul filo dei ricordi Antonio racconta che da piccolo, essendo figlio di due contadini, quando si spegneva l’unica lampadina che c’era in casa,  il solo modo per continuare  a leggere era accendere una candela, e che la fiamma di quella candela non si è mai spenta, ed è diventata una fiamma di passione per la lettura  o la narrativa.

Il momento più bello e che riesce a ripagare Antomio da ogni fatica?

Risponde: quando i bambini entusiasti lo abbracciano e salutandolo gli chiedono quando tornerà di nuovo in paese? La sua impresa culturale, citata da giornali e tv, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti (l’ultimo il 29 dicembre 2018 al Quirinale, a Roma, dove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito l’onorificenza di “Commendatore al merito della Repubblica italiana “ per l’impegno profuso, nel corso della sua vita, nella promozione del valore della cultura”).