Il significato dei colori nel disegno infantile.


di Orlando Abiuso – 7 puntata

L’assenza di colore in un disegno infantile o in alcuni temi figurativi , rivela un vuoto affettivo e a volte una tendenza antisociale. Infatti, mentre i soggetti bene adattati usano in media cinque colori diversi nei loro disegni, al contrario gli introversi o i bambini che non amano avere rapporti con l’esterno, si limitato ad usare uno o due colori ( Waehner, 1946 ).

Man mano che il bambino cresce in età, scopre un sempre più vasto  numero di relazioni tra i colori e la realtà: per esempio scopre che il cielo è blu, il tetto delle case è rosso, le foglie degli alberi verdi, il sole è giallo. Il colore ha rappresentato e rappresenta tuttora un mezzo di espressione e di comunicazione di sentimenti e di idee, tanto che è lecito parlare di un “linguaggio del colore”.

E’ a tutti nota, nella “simbologia cromatica”, la distinzione dei colori in caldi ( rosso,giallo, arancione) e freddi (verde,blu, violetto). I colori   caldi esprimono, suscitano e provocano attività, eccitazione, ispirano serenità e gioia di vivere, inducono all’impulsività; i colori freddi invece esprimono, suscitano e provocano passività, calma, inerzia, ispirano tristezza e malinconia, inducono alla riflessione.

Nel disegno del bambino, i colori assumono una notevole importanza, con diversi significati:

Il colore viola , rappresenta l’urgenza di esprimersi o l’emergere di un bisogno improvviso, e il suo apparire frequente è in relazione a quella situazione ambientale che non consente al bambino di muoversi liberamente in tutti i settori per le regole o le norme di comportamento che gli vengono imposte.

Il colore blu, rappresenta l’intensità dell’espressione. Possono essere carichi sia un sentimento, che un cibo o uno scritto. Ma può essere carica anche l’intenzione di esprimersi. L’intensità rappresentata dal blu è quella di esprimere le proprie capacità.

L’azzurro,rappresenta una specie di fonte da cui si potranno attingere elementi occorrenti ad una vera e propria espressione. Non si sa ancora quali elementi si prenderanno da quella fonte per la propria espressione; si ha soltanto la certezza che i materiali sono molti, ma ancora inutilizzati. Questa fonte è costituita da un tipo di sensibilità che consente di percepire la realtà esterna oltre i limiti dei cinque sensi e di proiettare la propria realtà interiore.

Il verde, è il colore della crescita dell’Io, del processo di maturazione e della sfera intellettuale con tutti i problemi di relazione con gli altri. Con il verde cresce il processo creativo del bambino e con esso si esprime la sua auto affermazione. Nel verde, infatti, c’è determinazione e perseveranza. Pertanto l’uso del verde nei disegni dei bambini  è  l’espressione di questo bisogno di crescere che investe tutti i piani, dal fisico all’intellettuale.

Il colore giallo, rappresenta la selettività, la capacità di scelta. Una volta iniziato il processo di crescita, l’essere umano si trova di fronte alla necessità di scegliere tra tutti gli elementi che la realtà gli offre per poter procedere nella sua maturazione ed evoluzione.

L’arancione, indica un progressivo aumento di energia e calore che il bambino tira fuori attraverso l’uso che ne fa e la sua presenza dell’arancione nei disegni dei bambini, esprime quasi sempre una buona capacità di vivere le proprie scelte.

Il rosso, è il colore dell’intensità nell’azione. Esprime la forza vitale del bambino, il suo bisogno di azione, di essere nel mondo agendo con tutto se stesso, con il suo corpo. Il rosso è il colore stimolante per eccellenza, è il desiderio di vivere intensamente la vita, di vivere dentro le esperienze.

Il grigio, rappresenta uno stato di tensione. Non nel senso di una tensione conflittuale, che tende a creare angoscia o ansia.

Il nero, è il simbolo dell’inattività e rappresenta lo stato di sonno di un o più dinamiche interiori, che il bambino vive in quel momento. Il nero infatti, non è un colore, è il buio, assenza di luce e di colore e può indicare repressione di una situazione interiore, dovuta a comportamenti e norme imposte dall’esterno.

Il color rosa, è il desiderio di perfezione insito in ogni essere umano e maggiormente nel bambino che vive in misura minore i limiti imposti dai condizionamenti.

Come considerazione finale, a termine di queste puntate non esaustive : dai disegni dei bambini possiamo conoscere a quale stadio sia la loro maturazione intellettuale, che cosa essi pensino del mondo e delle persone con cui vivono, che cosa abbiano appreso e quale sia stato l’effetto dell’ambiente o le loro difficoltà emotive. I disegni spontanei dei bambini ci ridanno la visione concreta di un mondo che l’adulto ha dimenticato, ha perduto con l’infanzia stessa. Ma che l’esperto, l’insegnante, il genitore possono  decodificare ancora se si impadroniscono della grammatica,dei linguaggi dei  disegni dei bambini, che ne fanno degli artisti originali e in erba. L’espressione artistica e l’originalità del bambino declinano dopo i dieci anni, a volte anche prima, perché la scuola poco contribuisce ad alimentarla, dando invece più importanza a un nozionismo sterile che non lascerà traccia alcuna se non quella irrimediabile del tempo perduto.

Gianni Rodari, sensibilissimo scrittore per l’infanzia, aveva intuito la spontaneità  presente nel disegno infantile,ed ha voluto dedicare una poesia:

Ad un bambino pittore

Appeso a una parete

ho visto il tuo disegno:

su un foglio grande grande

c’era un uomo in un angolino

un uomo piccolo piccolo,

forse anche un po’spaventato

da quel deserto bianco

in cui era capitato,

e sene stava in disparte

non osando farsi avanti

come un povero nano

nel paese dei giganti.

Tu l’avevi colorato

con vera passione:

ricordo il suo magnifico

cappello arancione.

Ma la prossima volta,

ti prego di cuore,

disegna un uomo più grande,

amico pittore.

Perché quell’uomo sei tu,

tu in persona, ed io voglio

che tu conquisti il mondo:

prendi, intanto, tutto il foglio!

Disegna figure grandi,

forti, senza paura,

pronte a partire per

una bella avventura.

 

Dal “Libro degli errori” di Gianni Rodari, Einaudi