
di Orlando Abiuso – 6 puntata
I bambini messi di fronte ad un foglio bianco con pennarello o una penna in mano, si trovano davanti ad un ambiente nuovo, ognuno ha la sua reazione, ognuno si proietta sul foglio che ha davanti, manifestando se stesso assieme al bagaglio emotivo e culturale che gli deriva dal temperamento e dall’ambiente.
C’è un’espressione emotiva immediata nel marcare il tratto , la pressione sul foglio del disegno; l’uso dello spazio (sopra, sotto, a destra,a sinistra del foglio ) dove colloca il suo disegno. Vi sono alcune semplici regole generali d’interpretazione valide, sia per i tracciati dei disegni, sia per la scrittura: la vitalità si esprime in segni ricchi e abbondanti spinti verso l’alto; il malessere restringe, comprime; l’aggressività esaspera, spazza determinando punte e svolazzi; la pressione sul foglio debole, indica sensibilità e timidezza; se forte indica irruenza, entusiasmo e grinta. Il tratto del disegno può essere: regolare e sicuro con prevalenze di linee curve: rivela buone capacità di adattamento, fiducia verso gli altri, espressività, socievolezza, libertà di esplorare, determinazione; irregolare e incerto con prevalenza di tratti spigolosi e cancellature: rivela introversione, paura di rimproveri e di sbagliare, aggressività e ansie. L’uso dello spazio, che rappresenta l’ambiente, esprime le relazioni del soggetto con l’ambiente e le sue reazioni ad esso. La disposizione del disegno segue una legge interpretativa definita “Simbolismo spaziale” che assegna ad ogni zona del foglio intero come spazio-ambiente un significato specificato e preciso. Per trarre deduzioni sicure della collocazione della figura umana sul foglio, occorre che la scelta operata sia un’abitudine del bambino e non dovuta a qualche evento o interferenza esterna. Si può immaginate di suddividere il foglio in quattro parti: la linea verticale divide in due il foglio, la linea orizzontale divide il sopra e il sotto del foglio. A ciascuna, se occupata abitualmente, corrisponde una realtà che caratterizza il normale modo di essere del bambino, le sue tendenze, il suo atteggiamento di base nei confronti della vita e dell’ambiente che lo circonda. La scelta di collocare il disegno nelle varie zone del foglio, dipende, oltre che dalle caratteristiche psicologiche, anche dall’età e dal particolare stato emotivo-affettivo che il bambino sta vivendo in quel momento. Così, un disegno posto in alto a sinistra, oltre a segnalare la tendenza del bambino a legarsi ai ricordi, è pure segnale di timidezza, oppure di inibizione legata ad esperienze negative: un ricovero in ospedale, una malattia, un abbandono o, più semplicemente le eccessive esigenze dei genitori o degli educatori. Il bimbo esprime in questo modo il desiderio di sfuggire alle responsabilità del presente tornando col pensiero al passato. In genere, chi tende ad occupare la zona sinistra del foglio è immediato nell’espressione, partecipativo, caloroso e legato alla madre, ha paura del futuro e del mondo fuori casa. Viceversa, chi disegna a destra del foglio è controllato, con tanta voglia di crescere e più legato al padre, il bambino ha fiducia nel futuro e negli altri. Per quanto riguarda la suddivisione orizzontale del foglio, i bambini più piccoli tendono a usare prevalentemente la zona inferiore dove si sentono più protetti, almeno fino a tre anni, per passare a quella centrale-superiore, che occupano quasi tutti dopo i sette anni circa.