Troppo intelligenti


“A tutti quei bambini che hanno le ali, ma  devono ancora imparare ad usarle nel modo giusto, e a coloro che credono in questi bambini !”

Ovvero … a proposito della difficoltà che può inaspettatamente incontrare un bambino con un’intelligenza particolarmente sviluppata o con un quoziente intellettivo decisamente superiore alla norma.

 Con il termine ‘plusdotato’ oppure “ad alto potenziale “si identifica un individuo che, rispetto ai coetanei, mostra in specifiche aree considerate di rilievo delle abilità sorprendenti e/o decisamente superiori  ai pari. Questa particolare caratteristica può manifestarsi sotto molteplici forme, diverse tra loro per modalità di espressione e per campo di interesse.

Ci possiamo trovare di fronte a soggetti che possedendo un Quoziente Intellettivo significativamente superiore alla media della popolazione, riescono a raggiungere risultati brillanti, o a soggetti nei quali tale caratteristica rimane in ombra e non si manifesta: certamente il contesto ambientale può influenzare il modo nel quale tale dote “naturale” può trovare espressione ed essere coltivata piuttosto che essere inibita o spenta, in relazione al fatto che il bambino o il ragazzo si trovi o meno nelle condizioni ottimali per portare a pieno compimento i propri talenti.

Come possiamo individuare un bambino plusdotato?

 La precoce conquista di alcune tappe evolutive, l’elevata abilità in molte aree dell’intelligenza, l’ alto livello di interesse in ambiti specifici e settoriali e infine la capacità di pensare ramificando i pensieri stessi e facendo collegamenti logici e  consequenziali ci possono far sospettare di essere di fronte a un bambino con delle capacità cognitive al di sopra della media.

Ma tale dote che, per alcuni versi, sicuramente rappresenta una fortuna per il ragazzo che la possiede, può in realtà rivelarsi una arma a doppio taglio e quindi rappresentare, per altri versi, una sorta di “fragilità” che può renderlo vulnerabile e metterlo in difficoltà.

Questi bimbi spesso presentano una sensibilità emotiva particolarmente accentuata, nonché una certa difficoltà a gestire le emozioni, particolarmente quelle spiacevoli. Se non vengono adeguatamente riconosciuti e accompagnati, spesso a scuola possono manifestare sovraeccitabilità motoria (incapacità a stare fermi, eloquio accelerato….), sovraeccitabilità dei sensi (forte necessità di contatto fisico, risposte eccessive agli stimoli ambientali, necessità di essere al centro dell’attenzione …) e sovraeccitabilità cognitiva (bisogno inesauribile di conoscenza).

L’aspetto che colpisce maggiormente in questi bambini è infatti l’asincronia tra il livello di sviluppo cognitivo e il livello di sviluppo emotivo-comportamentale, a discapito di quest’ultimo.

Essere un bambino “superdotato” non protegge da difficoltà, possibili insuccessi e problemi nella vita; al contrario di quanto si possa ingenuamente pensare, i soggetti molto intelligenti possono incontrare  problemi di diverso tipo, soprattutto a scuola, dove, se non vengono riconosciuti e sostenuti nel modo giusto, possono sperimentare un senso di noia e frustrazione.