
GIOCARE CON IL CUORE
“ E’ nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di far uso dell’intera personalità., ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé.”
D. W. Winnicott, Gioco e realtà
I bambini giocano naturalmente, spontaneamente ed istintivamente.
Giocano per giocare, per divertirsi, per imparare, per sperimentare e sperimentarsi, per liberare la loro energia, per esplorare il mondo, per nutrire il legame con chi gli sta accanto e con chi gioca con loro…… e ancora potremmo trovare innumerevoli scopi e motivi a favore di quella attività che può definirsi la strada più naturale per crescere.
I bambini si approcciano istintivamente al gioco, senza comprendere a quali meravigliose scoperte esso li porterà, ma gli adulti ne conoscono il potenziale educativo e possono utilizzarlo con una duplice finalità: la prima è quella di aiutare il bambino a crescere e a scoprire sé stesso, la seconda è quella di condividere e trascorrere tempo di qualità insieme a lui.
Il gioco vive nella dimensione magica del cuore, del sentire e del sentirsi, in una dimensione dove non ci sono pensieri o artefatti mentali: la regola fondamentale è lasciarsi andare nel presente, vivere con spensieratezza e divertimento il “qui ed ora” del momento, ed essere PRESENTI nella leggerezza che l’istante ci dona.
Buttarsi a capofitto nella spontaneità significa seguire i nostri bambini in quello che loro considerano fondamentale per poter giocare, cioè essere presenti, non spostare l’attenzione sulla mente e non farsi troppe domande: in una parola “lasciar scorrere”.
E se ci verrà spontaneo osservare i comportamenti e le reazioni dei nostri bimbi , o anche le nostre, non fermiamoci ad analizzarli o giudicarli , ma lasciamoli emergere e scorrere; gli stati d’animo che affiorano spontanei potranno diventare un utile suggerimento di un bisogno che andrà poi accolto e compreso.
Attraverso il gioco doniamo ai nostri figli un’esperienza che potranno portare nel loro bagaglio personale, un’esperienza di amore e disponibilità, di scambio e di arricchimento reciproci.
E reciproco appunto è il dono che viene veicolato dal gioco: anche l’adulto che contatta il suo “bambino interiore” e contatta questa modalità profonda di scoperta di sé stesso, di ciò che affiora spontaneamente, di libertà e di divertimento può ringraziare per l’opportunità che gli viene regalata.
Quindi l’invito è:
“giocare, giocare in libertà, con il cuore e con piena disponibilità!”